No al cellulare non è stop al digitale

Lisa Lanzarini

di Lisa Lanzarini

10 punti a favore del digitale in classe - Per una scuola contemporanea

Nel dibattito pedagogico contemporaneo il digitale è spesso al centro di entusiasmi e preoccupazioni.

Con una Circolare del 2022 il Ministero aveva già introdotto il divieto di utilizzo degli smartphone nel primo ciclo, divieto ora esteso anche alle scuole secondarie.

Obiettivo della scuola resta però quello di guidare studentesse e studenti di oggi a vivere la contemporaneità, sviluppando una coscienza e un uso critico degli strumenti che, volenti o nolenti sono già - e attivamente - nelle mani dei più giovani, se non in classe, praticamente in qualsiasi altro momento della giornata. Il digitale, quindi, deve restare al centro del pensiero e della conversazione, di una scuola che mira a preparare alla vita e non a trasferire mere nozioni. Una scuola di ragionamento e di sviluppo di pensiero passa anche per la capacità di capire e integrare l'evoluzione del mondo con i contenuti che già la abitano e che giustamente devono essere trasferiti alle nuove generazioni.

In questa prospettiva il digitale è un alleato fondamentale.

A fronte di un uso consapevole e mirato, le evidenze scientifiche (si veda a puro titolo di esempio la bibliografia in fondo a questa pagina) dimostrano che le tecnologie digitali possono essere straordinari catalizzatori di apprendimento profondo e di innovazione didattica.

Il divieto del cellulare cioè, non credo debba essere interpretato e tradotto come un dietrofront su quanto già fatto massivamente dalle scuole italiane negli ultimi anni, perché tanto di buono è stato fatto, spesso partendo in primis dal basso.

Mi preme quindi riassumere qui - ricerche alla mano - 10 ragioni spicce, sostenute da ricerche internazionali e casi studio concreti, a favore di tecnologie e digitale nella quotidianità della didattica, ma il ragionamento potrebbe continuare quasi all'infinito.

1. L'uso delle tecnologie educative favorisce la personalizzazione dell'apprendimento
Il digitale permette di adattare contenuti, ritmi e strategie didattiche alle esigenze individuali degli studenti. Studi come quello condotto dalla Harvard Graduate School of Education (2019) mostrano che l'apprendimento personalizzato, supportato da piattaforme digitali adattive, migliora la comprensione profonda e l'autonomia degli studenti. Strumenti come Google Workspace for Education, in combinazione con l'IA generativa di Gemini, consentono di creare materiali differenziati e supporti personalizzati in tempo reale.

2. Potenziare l'autopercezione, il monitoraggio formativo e il feedback immediato
L'immediatezza del digitale permette di trasformare ogni lezione in un gioco a premi: non per banalizzare il senso di quanto viene spiegato, ma per spezzare la monotonia della spiegazione, per coinvolgere gli studenti e anche per permettere loro e al docente di avere feedback costanti sull'andamento della lezione e quindi indirizzare ripasso individuale, spiegazioni e contenuti in base ai risultati raggiunti in ogni lezione. Non serve più "aspettare la verifica o l'interrogazione" per capire se un concetto è stato assimilato o meno. Un semplice quiz in Kahoot, un modulo di Google, un esercizio in padlet permettono un'immediatezza di risposta accessibile a chiunque, senza perdite di tempo.

Andando oltre piattaforme come ClassWise consentono ai docenti di monitorare in tempo reale l'attenzione, la partecipazione e i progressi degli studenti durante le lezioni digitali, con una dimensione tangibile immediata, attenta anche a BES.

Questi esempi sono fondamentali perché la tempestività del feedback è riconosciuta come un fattore chiave per l'apprendimento efficace (Hattie & Timperley, 2007), perché consente al docente di diventare un vero e proprio regista della lezione, che guida e corregge il percorso di ciascuno, nell'interesse del singolo e della classe.

3. Sviluppare competenze trasversali e metacognitive
L'uso di strumenti digitali complessi stimola il problem solving, la pianificazione, l'autoregolazione e la riflessione critica. Il World Economic Forum (2023) segnala che le competenze metacognitive e digitali saranno centrali nel mercato del lavoro futuro. Progetti come l'impiego dei LEGO Education SPIKE Prime permettono di integrare robotica, programmazione e lavoro di squadra, sviluppando competenze cognitive e soft skills in modo sinergico.

4. Incrementare la motivazione e l'engagement
Le tecnologie immersive, come i visori Meta Quest VR, aumentano significativamente il coinvolgimento, riducono il carico cognitivo e facilitano l'apprendimento esperienziale. Uno studio condotto dalla Stanford Virtual Human Interaction Lab (2021) ha dimostrato che l'apprendimento tramite VR migliora la ritenzione delle informazioni fino al 75% rispetto ai metodi tradizionali.

5. Integrare metodologie didattiche innovative
Il digitale consente l'adozione di approcci pedagogici avanzati come la flipped classroom, il design thinking e il project-based learning. Ad esmepio la University of Michigan (2020) ha evidenziato come l'integrazione di Google Workspace in ambienti flipped aumenti l'efficacia della preparazione autonoma a casa, migliorando la qualità delle interazioni in aula.

6. Promuovere l'inclusione e l'accessibilità
Strumenti digitali offrono soluzioni concrete per studenti con bisogni educativi speciali (BES). Le funzionalità di accessibilità di Google Workspace (es. sottotitoli automatici, sintesi vocale, lettura facilitata) e le interfacce intuitive di robotica educativa facilitano l'inclusione di studenti con disturbi dell'apprendimento o difficoltà motorie (National Center on Universal Design for Learning, 2022).

7. Andare "oltre confine"
Le tecnologie digitali abbattono barriere geografiche e linguistiche. A cominciare dai programmi di eTwinning (Commissione Europea), che mostrano come la collaborazione virtuale su progetti condivisi sviluppi competenze interculturali, comunicative e collaborative in ogni ordine di scuola.

8. Preparare alla cittadinanza digitale e al pensiero critico
L'educazione digitale, se ben orientata, aiuta a sviluppare la capacità critica rispetto alle informazioni online, all'uso etico delle tecnologie e al rispetto della privacy. Il Center for Human Technology (2023) insiste sull'importanza di educare gli studenti al discernimento informativo e all'uso consapevole dell'IA generativa.

9. Ottimizzare la gestione del tempo didattico
Senza andare lontano, strumenti come i già citati ClassWise, CoPilot e Google Classroom automatizzano molti processi amministrativi (correzione di test, raccolta elaborati, organizzazione calendari), restituendo ai docenti tempo prezioso che può essere reinvestito e dedicato all'attività educativa e relazionale diretta, come evidenziato dallo studio McKinsey "How teachers spend their time" (2020).

10. Favorire la ricerca e l'innovazione educativa
Il digitale rende possibile il monitoraggio e l'analisi di dati educativi su larga scala (learning analytics), offrendo ai ricercatori nuove possibilità di studio sull'efficacia dei metodi didattici. Progetti come l'"OECD Learning Compass 2030" integrano indicatori digitali per ridefinire le competenze chiave della scuola contemporanea e sono pensati per capire cosa funziona e cosa no e indirizzare così lo sviluppo e l'evoluzione della pedogogia per favorire l'accesso al sapere e il piacere dell'approfondimento a un numero sempre più esteso di studentesse e studenti.

Insomma: il digitale è distraente, caotico, troppo esposto a un mondo - ora sempre più interessato da permanenza a vita delle risorse prodotte e dall'utilizzo (talvolta inconsapevole) dell'AI - che spaventa. Non stupisce che si miri a escluderlo da un ambiente umanamente complesso e fragile come è già quello della scuola. Evitarlo, però, non è più un opzione: il digitale è qui per restare, e non portarlo al centro del pensiero, comporta decidere di lasciare ragazze e ragazzi di oggi esposti alle sue insidie inconsapevolmente e spesso non dare loro gli strumenti per utilizzarlo come un virtuoso trampolino di lancio alla scoperta del mondo e di sé stessi.

E poi: portare la tecnologia a scuola non significa sostituire il docente, ma di dotarlo di strumenti potenti per una didattica più efficace, inclusiva e stimolante. Le tecnologie digitali, inserite in un progetto pedagogico solido, non sono più un'opzione: sono un dovere professionale verso studentesse e studenti che già vivono in un mondo sempre più ibrido e tecnologico.

 

Bibliografia di riferimento

  • Harvard Graduate School of Education (2019) “Personalized Learning at Scale: Evidence from Randomized Field Trials” Cambridge, MA: HGSE.
  • Hattie, J., & Timperley, H. (2007) “The Power of Feedback” Review of Educational Research, 77(1), 81–112.
  • World Economic Forum (2023) “The Future of Jobs Report 2023”, Ginevra: WEF.
  • Stanford Virtual Human Interaction Lab (2021) Bailenson, J. “Using Virtual Reality to Study Human Behavior” Journal of Behavioral Research Methods.
  • University of Michigan (2020) “Flipped Classroom Model Supported by Google Workspace: Impact on Student Learning”, Center for Research on Learning and Teaching.
  • National Center on Universal Design for Learning (2022) “UDL and Digital Tools for Inclusive Education” CAST, USA.
  • Commissione Europea – eTwinning (2023) “eTwinning Monitoring Report”, Bruxelles.
  • Center for Humane Technology (2023) “The Ledger of Harms: Navigating AI and Digital Literacy”, San Francisco.
  • McKinsey & Company (2020) “How teachers spend their time” Global Education Practice.
  • OECD (2020) “Learning Compass 2030: A Series of Concept Notes”, Parigi: OECD Publishing.
Lisa Lanzarini L' autore

È la “mamma” e la responsabile di IFE Academy, ideatrice della filosofia di fondo, degli approcci e dello stile di tutto ciò che è contenuto in Campustore. La Academy di CampuStore da lei prende la morbidezza, la voglia di non stare dentro un percorso lineare e prestabilito, di evolvere, cambiare e lasciarsi contaminare da tante influenze diverse: maturità scientifica, laurea umanistica e un master in economia la rendono un crogiolo confuso, caotico e rocambolesco alla ricerca di nuove strade e nuove idee per imparare. Appassionata di LEGO, robotica educativa, letteratura, cucina etnica, è la voce e il volto di tutti i webinar (e di molti video) di Campustore. LEGO Education Academy Teacher trainer, ama parlare di progetti, bandi, finanziamenti, robotica educativa, creatività, tinkering, STEAM e STEM.

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