Introdurre il coding agli studenti con littleBits Code kit

Passaggio 3: Gioca e prova (60 minuti)

Incita ogni gruppo a utilizzare non solo l’elettronica, ma anche il materiale povero che hai messo a disposizione in modo da creare un progetto più completo, realistico e rispondente a un obiettivo di utilizzo reale. Permetti agli studenti di verificare quanto fatto, invita ogni gruppo a spiegare la propria creazione al resto della classe, a confrontarsi, a capire, anche con il contributo di questa discussione, come migliorare/implementare/arricchire e personalizzare la loro prima creazione. Questa è un’opportunità di valutazione formativa che facilita il tuo obiettivo primario, ovvero che l’apprendimento previsto venga raggiunto. Assicurati di far loro sapere che è ok fallire e consentire loro di rivedere i loro disegni durante questo passaggio.

Passaggio 4: migliora il progetto e cresci con lui (60 minuti)

Consenti agli studenti di sviluppare le proprie abilità permettendo loro di correggere il progetto iniziale anche sulla base del confronto portato avanti nella fase precedente. In questo modo si assicura che abbiano capito come padroneggiare e far propri i principi base del coding e si insegna loro come nel mondo reale l’iterazione di un processo e la revisione siano necessari per perfezionare un prodotto o un’idea prima di arrivare a concepire una soluzione finale.

Passaggio 5: condividi

Siamo in un’era digitale e di condivisione massima: a questo punto possiamo chiedere agli studenti di illustrare i loro progetti in un formato di presentazione pubblico che include un pubblico che va oltre il loro insegnante e compagni di classe (cioè genitori, comunità, partner industriali, ecc.) anche attraverso l’utilizzo di mezzi “non convenzionali” (un video, un blog, una finta pagina web,…). Questo passaggio è ottimo per integrare nell’esperienza diverse discipline (italiano, inglese, tecnologie,…) e competenze trasversali comunicare (non solo parlare e ascoltare ma anche presentare per iscritto o graficamente un’idea in modo efficace) integrando nell’attività anche una riflessione sull’uso consapevole del multimediale.

A seconda di quanto la si desideri approfondire questa fase può durare una sola lezione (un’idea abbozzata, “noi procederemmo così…”) o più ore, portando i ragazzi a sviluppare il progetto in modo più/meno articolato.

Con i ragazzi più grandi potrei anche prevedere un progetto di simulazione d’impresa che preveda il lancio del prodotto ideato su un ipotetico mercato, con tutte le fasi e le competenze che questo implica.

Tinkering: scoprire il mondo intorno a noi con STEAM e creatività

Apprendimento collaborativo e BYOD

La parola all’esperto

A questo riguardo Anna Mancuso, insegnante della scuola elementare Valrovina, ci spiega qualcosa di più:

“Il bello di NovoPro è questo: mette lo studente e l’insegnante al centro della lezione, e non il proiettore, o comunque la tecnologia utilizzata in quel momento. Ciò significa che gli studenti e gli insegnanti possono continuare a lavorare dalla loro scrivania con il loro dispositivo personale, condividendo però il loro lavoro facilmente e senza sforzo con tutti i compagni.

Anche se eravamo desiderosi da tempo di adottare il BYOD a scuola in passato l’abbiamo sempre evitato, perché avrebbe significato investire moltissimo tempo creando materiali adatti, compatibili con tutti i dispositivi. NovoPro, essendo multipiattaforma, ha abbattuto definitivamente questo ostacolo.

La funzionalità di NovoPro e l’estrema flessibilità che lo caratterizza ha aiutato la scuola a rispondere efficacemente e velocemente alla “corsa al BYOD”, e adesso non perdiamo tempo a dettare i compiti per la settimana o a raccogliere i risultati prodotti dagli studenti: in pochi minuti riusciamo a stabilire una vera e veloce comunicazione e – noi insegnanti – riusciamo anche ad avere molto più velocemente la situazione della classe sia in termini di lavoro svolto che in termini di qualità dell’apprendimento.

E non è solo la “lezione tradizionale” a beneficiarne: la capacità di NovoPro di proiettare qualsiasi contenuto sugli schermi dei compagni o sul monitor della classe permette di condividere con facilità anche altre tipologie di contenuti meno tradizionali (audio, video, pagine web,…) molto velocemente.

Perdendo meno tempo nell’esecuzione pratica/tecnica di questi strumenti si ha molto più tempo per concentrarsi sulla vera acquisizione di conoscenze e competenze da parte degli studenti, sulla loro partecipazione al gruppo classe e sulla creatività collettiva. È importante sottolineare inoltre che, NovoPro permette all’insegnante di avere il vero controllo della lezione, dandogli la possibilità di bloccare tutte le schermate o semplicemente verificando l’attività di ogni studente. E gli studenti, anche solo perché sanno di poter essere controllati in qualsiasi momento, agiscono in modo molto più responsabile e diligente.

Penso a soluzioni come questa quando guardo al futuro della scuola in termini di innovazione ed inclusione”.

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Opportunità curricolari

  • Scienze – energia rinnovabile, forze
  • Matematica – misurazione, grafici
  • Design e tecnologia – Progettazione e realizzazione di attività

Benvenuto su Innovation for education

Benvenuto su Innovation for education, il blog di approfondimento rivolto a tutti gli appassionati di didattica innovativa: insegnanti, professionisti del mondo della scuola, ma anche formatori, personale di biblioteche, musei, centri culturali per il doposcuola.

In questo spazio troverete contributi di varia natura, sviluppati da professionisti del settore, sulla base delle loro riflessioni ed esperienze quotidiane: didattica e approfondimento teorico, idee di lezione e attività, case studies ed esempi virtuosi ed innovativi.

L’idea è quella di raccogliere idee, promuovere uno scambio, creare una rete virtuale di comunicazione, interscambio e crescita che unisca i professionisti italiani e li lanci e permetta loro di confrontarsi anche con il panorama internazionale. Una rete attenta alle novità ma desiderosa di preservare il meglio della tradizione, capace di innovare ma promuovere il cambiamento soprattutto in un’ottica di inclusione maggiore e di miglior efficacia didattica. Perché il nostro orizzonte sono gli occhi degli studenti di oggi, e le mani con cui creeranno il loro domani

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