La parola all’esperto
A questo riguardo Anna Mancuso, insegnante della scuola elementare Valrovina, ci spiega qualcosa di più:
“Il bello di NovoPro è questo: mette lo studente e l’insegnante al centro della lezione, e non il proiettore, o comunque la tecnologia utilizzata in quel momento. Ciò significa che gli studenti e gli insegnanti possono continuare a lavorare dalla loro scrivania con il loro dispositivo personale, condividendo però il loro lavoro facilmente e senza sforzo con tutti i compagni.
Anche se eravamo desiderosi da tempo di adottare il BYOD a scuola in passato l’abbiamo sempre evitato, perché avrebbe significato investire moltissimo tempo creando materiali adatti, compatibili con tutti i dispositivi. NovoPro, essendo multipiattaforma, ha abbattuto definitivamente questo ostacolo.
La funzionalità di NovoPro e l’estrema flessibilità che lo caratterizza ha aiutato la scuola a rispondere efficacemente e velocemente alla “corsa al BYOD”, e adesso non perdiamo tempo a dettare i compiti per la settimana o a raccogliere i risultati prodotti dagli studenti: in pochi minuti riusciamo a stabilire una vera e veloce comunicazione e – noi insegnanti – riusciamo anche ad avere molto più velocemente la situazione della classe sia in termini di lavoro svolto che in termini di qualità dell’apprendimento.
E non è solo la “lezione tradizionale” a beneficiarne: la capacità di NovoPro di proiettare qualsiasi contenuto sugli schermi dei compagni o sul monitor della classe permette di condividere con facilità anche altre tipologie di contenuti meno tradizionali (audio, video, pagine web,…) molto velocemente.
Perdendo meno tempo nell’esecuzione pratica/tecnica di questi strumenti si ha molto più tempo per concentrarsi sulla vera acquisizione di conoscenze e competenze da parte degli studenti, sulla loro partecipazione al gruppo classe e sulla creatività collettiva. È importante sottolineare inoltre che, NovoPro permette all’insegnante di avere il vero controllo della lezione, dandogli la possibilità di bloccare tutte le schermate o semplicemente verificando l’attività di ogni studente. E gli studenti, anche solo perché sanno di poter essere controllati in qualsiasi momento, agiscono in modo molto più responsabile e diligente.
Penso a soluzioni come questa quando guardo al futuro della scuola in termini di innovazione ed inclusione”.