Questa attività è pensata per coinvolgere gli studenti attivamente, promuovendo la consapevolezza ambientale, il pensiero scientifico e la cittadinanza ecologica. Si tratta di un’attività multidisciplinare, in cui possono essere coinvolti docenti e contenuti di diverse materie scolastiche.
Livello scolastico
Noi ce la immaginiamo principalmente per la scuola secondaria di I grado, ma nulla vieta di portarla sugli altri livelli scolastici con qualche accortezza e modifica. Alla secondaria di II grado si può ampliare l’attività con approfondimenti più tecnici: calcolo preciso del risparmio idrico rispetto al suolo, analisi chimica dei nutrienti, progettazione assistita della serra (con software CAD o simulazioni), elaborazione di un progetto di “urban farming” a scuola o in città.
Alla primaria o addirittura all’infanzia, si potrebbe invece lavorare più sull’osservazione visiva e la narrazione, attraverso schede illustrate, misurazioni elementari (es. con il righello), il racconto della crescita della pianta in forma di diario o storia.
Obiettivi didattici
SCIENZE
– Comprendere il funzionamento dell’agricoltura idroponica e confrontarla con quella tradizionale.
– Osservare e documentare il ciclo di crescita delle piante in ambiente controllato.
– Sviluppare abilità di osservazione, misurazione e registrazione dati.
EDUCAZIONE CIVICA
– Riflettere sull’impatto ambientale dell’agricoltura tradizionale.
– Comprendere il concetto di sostenibilità ambientale applicato al cibo e all’acqua.
– Stimolare comportamenti responsabili verso il consumo delle risorse naturali.
ITALIANO
– Produrre testi argomentativi e descrittivi sul tema “Terra, ambiente e innovazione”.
– Presentare una relazione orale strutturata.
MATEMATICA
– Rilevare dati relativi alla crescita delle piante (altezza, giorni di crescita, PH, quantità di nutrienti).
– Rappresentare dati in tabelle e grafici.
TECNOLOGIA
– Comprendere il funzionamento tecnico della serra idroponica (sensori, luci LED, pompa, timer, etc.).
– Conoscere le basi dell’automazione nel contesto agricolo.
Materiale necessario
– Serra idroponica in funzione (già installata in aula) come Tower Garden o Smart Garden. Se si vuole maggiormente lavorare su osservazione e dati, però, consigliamo la nostra fantastica CampusGarden, sviluppata da CampuStore per Arduino e vincitrice del BETT Award 2024.
– Schede di osservazione per ogni studente.
– Termometro, sensore pH, sensore di umidità/luce.
– Accesso a dispositivi digitali (tablet o computer per ricerche e grafici).
– Cartelloni o software per presentazioni.
– Semi già germinati (lattuga, basilico, spinaci, etc.)
Durata dell’attività
3 giorni consecutivi o distribuiti nella settimana della Giornata della Terra.
Descrizione dell’attività
Fase 1 – Introduzione e contesto (30 min)
– Breve lezione frontale/interattiva: Cos’è la Giornata della Terra e perché è importante.
– Visione di un breve video sull’impatto ambientale dell’agricoltura intensiva.
– Discussione guidata: “Quali alternative sostenibili esistono?”
Fase 2 – Esplorazione della serra idroponica (1 ora)
– Osservazione diretta della serra idroponica: descrizione delle componenti tecniche (tanica, tubi, lampade, substrato).
– Spiegazione del principio dell’idroponica: coltivazione fuori suolo.
– Gli studenti, divisi in gruppi, rilevano e registrano: temperatura – pH dell’acqua – quantità di nutrienti/distribuzione – stato delle piante (altezza, colore, eventuali fioriture).
– Discussione su vantaggi ecologici dell’idroponica: risparmio idrico, assenza di pesticidi, coltivazione urbana,…
Fase 3 – Laboratorio di scrittura e riflessione (1 ora)
Ogni gruppo elabora:
– una scheda descrittiva del funzionamento della serra
– una riflessione scritta: “Perché l’agricoltura idroponica è una speranza per il pianeta”
Gli studenti producono anche un poster informativo o una presentazione digitale per la classe o per il corridoio della scuola, per sensibilizzare e informare il resto della popolazione scolastica (“sharing is caring”).
Fase 4 – Condivisione e discussione finale (30 min)
– Presentazione dei gruppi alla classe.
– Discussione collettiva su come possiamo trasformare i nostri comportamenti quotidiani per proteggere la Terra.
– Proposta: avviare un “diario della serra” da aggiornare settimanalmente fino a fine anno scolastico.
ESTENSIONI POSSIBILI
– Creazione di un video documentario o podcast registrato dagli studenti sull’esperienza condotta.
– Collaborazione con altre classi o scuole per scambiarsi dati e confrontare coltivazioni.
– Piccolo mercatino verde con piantine coltivate idroponicamente da donare alle famiglie in cambio di un gesto ecologico (raccolta plastica, piantumazione, ecc.) o di un piccolo contributo alla scuola.
2. Porta la classe in giardino
Andiamo all’aria aperta! Scegli uno spazio verde accessibile vicino alla scuola (giardino scolastico, parco urbano, cortile, boschetto, orto didattico) e recatici con la classe.
Livello scolastico
Anche in questo caso si tratta di un contenuto ideale per classi 2ª e 3ª della secondaria di I grado, dove gli studenti hanno già basi di ecologia, uso della tecnologia e sanno lavorare in gruppo. I contenuti scientifici restano esplorativi, con un linguaggio accessibile e molta guida da parte del docente nella riflessione. I report finali possono essere slide o brevi testi descrittivi.
Obiettivi didattici
SCIENZE NATURALI
– Osservare e classificare piccoli organismi e strutture naturali.
– Analizzare i fattori ambientali attraverso i dati meteo.
– Comprendere l’interconnessione tra micro-ecosistemi e il cambiamento climatico.
GEOGRAFIA
– Raccogliere dati ambientali (temperatura, umidità, vento, luce) con una stazione meteo.
– Riflettere sul concetto di biodiversità e sugli effetti dell’azione umana.
TECNOLOGIE
– Utilizzare strumenti digitali (microscopi wireless, Chromebook, stazioni meteo) per la ricerca scientifica.
– Documentare osservazioni con foto, video e schede digitali.
ITALIANO & EDUCAZIONE CIVICA
– Sviluppare il linguaggio scientifico e descrittivo.
– Produrre brevi report, articoli o presentazioni multimediali sul valore della biodiversità e sull’importanza della cura dell’ambiente.
Materiale necessario
– Microscopi digitali wireless (1 ogni 3-4 studenti) – Ideale ad esempio il CampuScopio, che nasce proprio per supportare anche attività flessibili e in mobilità.
– Chromebook o tablet connessi
– Stazione meteo portatile o fissa (con sensori di temperatura, umidità, velocità del vento, radiazione solare)
– Cartelle per raccolta campioni naturali (foglie, piccoli insetti, muschi)
– Schede di rilevamento digitale (es. Google Moduli, Jamboard, Canva, Padlet)
– Zaini, guanti, teli da appoggio, lente d’ingrandimento tradizionale (per confronto)
Descrizione dell’attività
Fase 1 – Preparazione in aula (30 min)
– Breve introduzione su cos’è la biodiversità e l’importanza dei micro-ecosistemi nella salute del pianeta.
– Dimostrazione pratica di utilizzo di microscopi digitali e della stazione meteo.
– Formazione dei gruppi e assegnazione dei “ruoli”: gli Esploratori (raccolgono e catalogano campioni), i Tecnici (usano strumenti digitali), i Meteorologi (leggono e registrano dati meteo) e i Giornalisti (scrivono e fotografano).
Fase 2 – Esplorazione sul campo (1,5 – 2 ore)
1. Rilevamento ambientale
– Gli studenti posizionano la stazione meteo e registrano i dati climatici in tempo reale (temperatura, umidità, vento).
– Annotano eventuali fonti di inquinamento visibile, presenza di biodiversità, condizioni del suolo.
2. Campionamento biologico e analisi digitale
– I gruppi raccolgono piccoli campioni (foglie, corteccia, muschi, insetti, petali).
– Con i microscopi digitali wireless, analizzano sul posto le superfici vegetali e le strutture cellulari visibili, proiettando in tempo reale sui Chromebook.
– Ogni gruppo carica foto e video su una piattaforma condivisa.
3. Riflessione e documentazione
– Gli studenti rispondono su Chromebook a un modulo digitale guidato (es. Google Moduli) con domande scientifiche e riflessioni etiche:
– Domanda guida: Cosa hai osservato che non avevi mai visto?
– Quali elementi ti fanno pensare che questo ecosistema sia sano o in difficoltà?
– In che modo le nostre azioni influenzano questi microambienti?
Fase 3 – Rientro in aula e produzione (1 ora)
– I gruppi rielaborano i materiali per creare un report digitale o una presentazione multimediale.
– Formati possibili: Slide condivise – Poster digitale (Canva o Presentazioni o mano libera) – Video racconto – Pagina Padlet
Fase 4 – Condivisione e attivismo (30 min)
– Ogni gruppo presenta agli altri la propria ricerca.
– La classe progetta un piccolo gesto simbolico di restituzione alla Terra (es. creazione di casette per insetti impollinatori, piantumazione di una piantina autoctona, “adozione” dell’area esplorata).
Valutazione
– Osservazione delle competenze trasversali (collaborazione, uso corretto degli strumenti, responsabilità).
– Redigere una rubrica ad hoc per la valutazione dei report (chiarezza, scientificità, originalità).
– Autovalutazione con domande metacognitive: “Cosa ho imparato oggi che mi ha sorpreso?”
ESTENSIONI POSSIBILI
– Attività periodica con rilevamenti stagionali (monitoraggio ambientale lungo l’anno).
– Invito a famiglie e altri docenti a esplorare i prodotti digitali della classe per diffondere la cultura ecologica.
– Invio dei dati raccolti a piattaforme di scienza partecipata (citizen science) se adatti.
Esplorare il cielo per scoprire la Terra… e se stessi!
Livello
Scuola secondaria di II grado
Obiettivo generale
Aiutare gli studenti a riflettere sul proprio futuro personale e professionale, partendo da una prospettiva “spaziale”: guardare la Terra dal cosmo per interrogarsi sul suo destino, ma anche sul proprio percorso di studio e carriera.
Obiettivi didattici
Scienze della Terra / Astronomia / Fisica
– Comprendere il ruolo dell’osservazione astronomica nello studio del clima, della Terra e dell’universo.
– Riconoscere la posizione e la fragilità del nostro pianeta nel sistema solare.
Educazione alla cittadinanza globale / Educazione ambientale
– Riflettere sul futuro della Terra e sul proprio ruolo di cittadino attivo.
– Connettere il cambiamento climatico alle dinamiche planetarie e all’azione umana.
Tecnologie / Comunicazione digitale
– Utilizzare strumenti digitali per osservare, documentare e comunicare (telescopi, notebook, videomaking, podcasting).
– Sviluppare competenze digitali trasferibili.
Orientamento
– Conoscere professioni legate all’ambiente, all’astronomia, alla comunicazione scientifica e al settore tecnologico.
– Avviare una riflessione consapevole sui propri interessi, valori e aspirazioni post-diploma.
Materiali utili per lo svolgimento dell’esperienza
– Un buon telescopio digitale o tradizionale (preferibile con fotocamera)
– Notebook o Chromebook con software per scrittura, editing audio/video
– Set da videomaking e/o podcasting (microfoni, cavalletti, auricolari) – Vedi Campus WebTV e CampusRadio
– App per osservazione del cielo (es. Stellarium, Sky Map)
– Connessione a Internet
– Spazio esterno per osservazione serale (anche cortile scolastico)
Descrizione dell’attività
FASE 1 – “Dallo spazio alla Terra” (lezione introduttiva – 1 ora)
Attività
– Visione guidata di video sul “pianeta Terra visto dallo spazio” (es. NASA Overview Effect, documentari brevi)
– Discussione: Cosa ci insegna osservare la Terra da lontano?
– Brainstorming: “Come sarà la Terra tra 50 anni? E come mi vedo io tra 20?”
Focus orientativo: introduzione alle professioni spaziali, ambientali, tecnologiche, comunicative
(es. astrofisico, climatologo, ingegnere ambientale, divulgatore scientifico, regista di documentari naturalistici).
FASE 2 – Osservazione del cielo e della Terra (2-3 ore, serale o pomeridiana)
Attività
– Osservazione con telescopi di:
– Luna, pianeti visibili, costellazioni
– Confronto con app digitali per orientarsi nel cielo
– Ogni gruppo registra le proprie osservazioni con foto/audio/video
– Discussione: Come si collega ciò che vediamo alla Terra e alla sua fragilità?
Focus orientativo: Ogni gruppo riceve una “scheda professionale” con un mestiere connesso a ciò che stanno facendo (es. “Data analyst ambientale”, “Specialista di telerilevamento”, “Producer scientifico”).
FASE 3 – Laboratorio creativo (2-3 ore)
Scelta tra due percorsi:
PRIMA OPZIONE – Podcast
– “Lettera dalla Terra nel 2075” → ogni gruppo immagina di raccontare ai giovani del futuro cosa è accaduto alla Terra… e cosa avrebbero potuto fare.
– Scrittura, registrazione e montaggio con musiche e suoni spaziali.
OPZIONE DUE – Video documentario breve
– “Guarda lontano” → video che combina immagini del cielo, riflessioni ambientali e pensieri personali sul proprio futuro.
– Editing con voice-over e grafica semplice (Canva, CapCut, WeVideo, ecc.)
Output: prodotto condivisibile online o in una “Serata della Terra”.
FASE 4 – Laboratorio di ORIENTAMENTO (1,5 ore)
Attività guidata in aula/laboratorio
– Mappa delle professioni: ogni studente collega il ruolo che ha ricoperto nell’attività a un possibile ambito professionale.
– Test riflessivo breve: “Cosa mi ha ispirato?”, “In cosa mi sono sentito a mio agio?”, “Quale competenza ho scoperto in me?”
– Presentazione (anche in video) di percorsi post-diploma legati a:
– scienza e ambiente
– tecnologia e ricerca
– comunicazione e media
– economia circolare e green jobs
Valutazione
Competenze osservabili:
– Capacità di collegare contenuti scientifici, ambientali e personali
– Qualità dell’elaborato comunicativo (video/podcast)
– Capacità di autoanalisi e riflessione sulle scelte future
Strumenti:
– Rubrica (scientifica, digitale, creativa)
– Autovalutazione orientativa
– Eventuale valutazione in Educazione civica, Scienze, Italiano
ESTENSIONI POSSIBILI
– Coinvolgimento di enti esterni (planetari, università, aziende green)
– Inserimento come progetto PCTO o compito autentico multidisciplinare
– Partecipazione a concorsi di videomaking scientifico o storytelling ambientale
Livello scolastico
Scuola primaria (classi 4ª e 5ª)
Durata
2-3 ore (può essere estesa in più incontri)
Discipline coinvolte
Scienze, Tecnologia, Educazione Civica, Matematica
Obiettivi didattici
Conoscenze
– Comprendere il concetto di energia e differenza tra fonti rinnovabili e non rinnovabili.
– Conoscere i principi base del funzionamento di un motore elettrico.
– Introdurre il concetto di sostenibilità e rispetto per l’ambiente.
Abilità
– Progettare e costruire un modello con LEGO Education Spike Prime e/o LEGO Science per simulare un veicolo a energia rinnovabile.
– Sviluppare competenze di problem solving, collaborazione e pensiero computazionale.
– Raccogliere e interpretare dati da semplici esperimenti o simulazioni.
Competenze trasversali
– Collaborare in gruppo per raggiungere un obiettivo comune.
– Riflettere in modo critico sull’uso delle risorse energetiche.
– Comunicare idee e soluzioni in modo efficace.
Materiali necessari
– LEGO Education SPIKE Prime (o alternativi LEGO Education SPIKE Essential)
– LEGO Education BricQ Motion Prime (opzionale, per attività su forze e movimento)
– LEGO Education Science (sensori, ruote, pannelli, ecc.)
– Batterie ricaricabili o pannelli solari (se disponibili)
– Computer o tablet con app SPIKE installata
– Materiale per la documentazione (cartelloni, pennarelli, schede di riflessione)
Descrizione dell’attività
1. Introduzione (30 minuti)
– Conversazione guidata: cos’è l’energia? Quali fonti conosciamo? Cosa succede quando una fonte si esaurisce?
– Visione di un breve video o immagini sulle fonti rinnovabili (sole, vento, acqua).
– Brainstorming: “Come potremmo alimentare un piccolo veicolo senza benzina?”
2. Sfida progettuale: costruisci il tuo Eco-Veicolo (90 minuti)
– Divisi in piccoli gruppi, gli studenti ricevono una missione:
“Il nostro pianeta ha bisogno di veicoli amici dell’ambiente. Progetta e costruisci un prototipo che si muova grazie a una fonte rinnovabile!”
– I gruppi progettano e costruiscono un piccolo veicolo o dispositivo mobile usando SPIKE Prime o LEGO Science.
– Il movimento può essere generato da motori elettrici alimentati da batterie (rappresentanti pannelli solari).
– Alcuni gruppi possono sperimentare l’uso di ruote grandi/piccole, leve o ingranaggi per migliorare l’efficienza.
– Gli studenti programmano il movimento del veicolo tramite l’interfaccia SPIKE:
– Programmazione base: accensione del motore, partenza, stop.
– Bonus: aggiunta di sensori per il rilevamento di ostacoli o il risparmio energetico.
3. Test e Condivisione (30 minuti)
– Ogni gruppo presenta il proprio modello e spiega:
– Che tipo di energia lo muove?
– Quali problemi hanno incontrato e come li hanno risolti?
– Cosa renderebbe il veicolo ancora più ecologico?
– Simulazione di “gara verde”: i veicoli vengono messi alla prova su un percorso breve, valutando efficienza, stabilità e originalità.
4. Riflessione e conclusione (30 minuti)
– Discussione collettiva con domande guida:
– Quale fonte di energia ti sembra più utile per il futuro?
– Cosa possiamo fare ogni giorno per rispettare le risorse della Terra?
– Compilazione di una scheda di riflessione individuale (o disegno con didascalia per i più piccoli).
ESTENSIONI POSSIBILI
– Realizzazione di una presentazione o di un breve video in stile “pubblicità ecologica” del veicolo.
– Invito di un esperto (es. ingegnere ambientale) per un approfondimento.
– Raccolta di dati sui consumi energetici della scuola e ideazione di una “campagna green”.
Un’attività interdisciplinare ricca di significato e tecnologia. Ecco una proposta dettagliata che mette insieme robotica, scienze, educazione civica e matematica, in un’esperienza coinvolgente e riflessiva per studenti della secondaria di I o II grado (ma può essere adattata anche alle classi 4° e 5° della primaria con modifiche semplificative).
Durata
2 incontri da 2 ore (espandibile a un modulo di progetto)
Età consigliata
11-16 anni (secondaria I grado o biennio II grado)
Materie coinvolte
– Matematica (limiti di funzione, concetto di asintoto)
– Scienze (ambiente, sostenibilità, controllo ambientale)
– Tecnologia/Informatica (robotica, sensoristica, automazione)
– Educazione civica (limiti personali, sociali ed ecologici)
Obiettivi didattici
MATEMATICA
– Introdurre e visualizzare in modo concreto il concetto di limite di funzione.
– Avvicinare gli studenti al concetto di infinito, crescita, asintoti, comportamenti di una funzione in prossimità di un valore.
SCIENZE E TECNOLOGIE
– Comprendere come funziona un sistema automatico di monitoraggio ambientale.
– Analizzare il concetto di limite ambientale: soglie di temperatura, umidità, CO₂, risorse naturali.
– Utilizzare Arduino Science Kit R3 o CampusGarden per effettuare misure e programmare un controllo attivo.
EDUCAZIONE CIVICA
– Riflettere sul concetto di limite personale: il rispetto di sé e degli altri, il consenso, i confini (fisici, emotivi, relazionali).
– Discutere sui limiti delle risorse del pianeta e il concetto di “prendere solo quanto serve”.
Materiali e tecnologie
– Arduino Science Kit R3 oppure CampusGarden
– Robot umanoide NAO (alternativamente: Buddy)
– Computer/tablet con software Arduino IDE
– Sensori ambientali (già inclusi nei kit: CO₂, luce, umidità, temperatura)
– Lavagna/monitor per visualizzazione dati
– Schede stampate per riflessione, domande aperte e appunti matematici
– Possibile supporto: stampante 3D CampusPrint per accessori, materiali di riciclo per “cornice” dei sensori
Fasi dell’attività
Fase 1 – Introduzione e riflessione guidata (30-45 min)
Attività interattiva con il gruppo classe:
– Brainstorming sul concetto di “limite”: cosa significa nella nostra vita quotidiana? Dove troviamo limiti?
– Discussione sul rispetto del consenso (limite personale) e sul limite ecologico (esaurimento delle risorse).
– Introduzione visiva al concetto matematico di limite di funzione con esempi intuitivi (es: grafico che tende a un valore ma non lo raggiunge mai).
Attività creativa: ogni studente scrive su un post-it un proprio limite (reale o percepito), e lo attacca a una parete chiamata “Muro dei limiti”.
Fase 2 – Laboratorio tecnico (90 min)
Opzione 1 – con Arduino Science Kit R3
– Gli studenti installano sensori e registrano dati (temperatura, umidità, qualità dell’aria).
– Viene impostato un limite massimo accettabile per ogni parametro.
– Quando un parametro supera il limite, viene attivato un allarme o un segnale (es. LED, buzzer o avviso su display/robot).
Opzione 2 – con CampusGarden
– Gli studenti costruiscono un mini ecosistema (o simulano una serra) e programmano una reazione automatica al superamento di certe soglie (es. irrigazione automatica o attivazione di una ventola).
Coinvolgimento del robot umanoide (NAO/Buddy):
– Il robot interagisce con i gruppi e “chiede” aiuto quando uno dei sensori supera un valore critico.
– In alternativa: i ragazzi possono programmare una semplice scenetta dialogata dove il robot riflette su “cosa significa avere dei limiti”.
Fase 3 – Visualizzazione matematica (45 min)
– Si usano i dati raccolti per costruire grafici (es. andamento della temperatura).
– Analisi: si osserva come la curva tende a un valore (es. soglia critica di 30°C), ma grazie all’intervento automatico, viene mantenuta sotto controllo → collegamento diretto al concetto di limite matematico (con frontiera che non si supera, o che si raggiunge asintoticamente).
DOMANDA CHIAVE | “Cosa succederebbe se il sistema non si fermasse mai, anche superato il limite?”
Fase 4 – Riflessione e restituzione (30 min)
– Ogni gruppo prepara un breve resoconto: “Quali limiti abbiamo incontrato (nei sensori, nei dati, nei nostri pensieri)?”
– Dibattito finale:
– “I limiti sono sempre qualcosa da superare?”
– “Quando un limite ci protegge?”
– “Possiamo imparare a rispettare i nostri limiti e quelli degli altri?”
Possibili output valutabili
– Scheda tecnica del progetto (documentazione tecnica e logica della programmazione)
– Grafico dati vs limiti
– Riflessione scritta individuale
– Presentazione del gruppo (orale o multimediale)
ESTENSIONI E VARIANTI
– Educazione all’affettività: si può introdurre il concetto di consenso con giochi di ruolo guidati.
– Produzione video/podcast: registrare un documentario in miniatura sul proprio progetto “scientifico e filosofico”.
– Giornata conclusiva con esposizione pubblica dei prototipi e riflessioni visive (poster o infografiche con dati e messaggi).
Queste sono le 5 idee di attività a cui abbiamo pensato per celebrare la Giornata della Terra 2025. E voi? Che cosa farete in questo momento speciale, per ringraziare il luogo che ci ospita?